E’ il Fondo “Cresci al Sud” la novità dell’ultima manovra finanziaria. La misura è stata istituita a sostegno della competitività e della crescita dimensionale delle piccole e medie imprese, aventi sede legale e attività produttiva nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Al fondo, che avrà un orizzonte temporale di 12 anni, sono stati attribuiti 250 milioni di euro, ripartiti in una tranche di 150 milioni per l’anno 2020 e 100 milioni per il 2021, attingendo alle risorse stanziate per il fondo per lo sviluppo e la coesione per la programmazione 2014-2020 (articolo 1, comma 6, della legge 27 dicembre 2013, n. 147).
Il Fondo opera investendo nel capitale delle imprese unitamente e contestualmente a investitori privati indipendenti. L’investimento nel capitale di ciascuna impresa target è finanziato anche da risorse apportate dagli investitori privati, che saranno individuati attraverso una procedura aperta e trasparente.
La gestione è affidata ad Invitalia, che può anche avvalersi della Banca del Mezzogiorno e di altre società interamente partecipate.
La manovra ha confermato inoltre il Fondo “ Resto al Sud” indirizzato ai soggetti di età compresa tra i 18 e i 45 anni (requisito da possedere alla data di entrata in vigore della legge n. 145 del 2018) residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Il bonus spetta alle imprese costituite in forma di ditta individuale, società di persone, società di capitali anche unipersonali e società cooperative. La Legge di bilancio 2019 ha esteso il bonus anche ai liberi professionisti, a patto che nei dodici mesi precedenti la domanda non siano stati titolari di partita IVA per l’esercizio di attività analoga a quella per cui chiedono l’agevolazione.
I progetti devono riguardare le attività di produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, acquacoltura e pesca; servizi al turismo; servizi alle imprese e alle persone.
L’agevolazione può arrivare fino a 50 mila euro, elevati a 200 mila se il beneficiario è una società. Le somme coprono l’intero progetto imprenditoriale e provengono per il 35% da un contributo a fondo perduto di Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa). Il restante 65% è un finanziamento bancario rimborsabile in 8 anni (di cui 2 di pre-ammortamento), mentre gli interessi sono coperti da un apposito contributo.
La domanda per l’incentivo Resto al sud dev’essere inviata online sul sito www.invitalia.it allegando la documentazione riguardante il progetto imprenditoriale.